L’utero è mio e me lo festeggio io

Quando cadono queste ricorrenze di solito la gente si divide in due scuole di pensiero: Chi pensa che ogni occasione sia buona per festeggiare e chi fa appello alla storia e dice no, che non c’è nulla di cui stare allegri.

Io penso quanto segue:

1: La mimosa è un fiore di merda, puzza e chi l’ha scelta come simbolo della festa della donna era senz’altro un misogino.

2: Al giorno d’oggi, se incontri un uomo che si limita a deludere le tue aspettative senza menarti o buttarti addosso un po’ d’acido, devi ritenerti fortunata e sorridere alla vita.

3 : Che comunque è giusto ricordarsi delle lotte che sono state fatte e vinte negli anni per garantire il rispetto del femminile, ma l’uguaglianza è ancora una conquista lontana e non si ottiene certo con quattro fiorellini e due spogliarelli. L’ugualianza si ottiene con il rispetto e basta.

Verrà un giorno, in cui spero, ci saranno uguali diritti per tutti, in cui nessuno sarà proprietà di nessun’altro, che si farà famiglia con chi amiamo e nessuno si sentirà in diritto di dover impedire l’amore solo perché non conforme alle “regole della natura” che se tutto dipendesse da quello uno come Giovanardi si sarebbe già dovuto estinguere da tempo. Ci sarà un giorno in cui sarà normale aprire le porte a chi è in difficoltà, un giorno  in cui ogni persona potrà decidere liberamente della propria vita senza per questo rischiare la vita  stessa. In cui si faranno i figli perchè si desidera donare opportunità  e non per consolidare relazioni o colmare vuoti dell’anima. Verrà un giorno, in cui una donna potrà vestirsi come cazzo le pare senza per questo dover sentire battute inappropriate, stupide e  volgari. Che c’è una bella differenza fra uno sguardo di compiaciuta ammirazione ed uno sguardo del tipo Flinston di fronte ad una bistecca di Pterodattilo.Queste orecchie hanno sentito la seguente frase una volta: Minchia zia, quella ha i jeans così stretti che se tira un rutto puzza di figa!

Mi sono vergognata anche a scriverlo, ma andava fatto.

Per me l’8 Marzo è la festa di una delle mie donne preferite: Titta. Amica, madre, sorella. Una di quelle donne speciali dalla quale trarre ispirazione ogni giorno. Una donna che è casa e solo per questo oggi  è una giornata meravigliosa.

In buona sostanza , io sono ben contenta di essere donna, forse vorrei essere uomo un giorno nella vita solo per fare l’elicotterino con il pisello e vedere l’effetto che fa. Ma nello stesso tempo, ho molta ammirazione per alcune cose dei maschi che a noi donne riescono un pò difficili, tipo il lavoro di squadra e rapporti d’amicizia a volte più leggeri in cui la competizione di solito si manifesta nel gioco e non nelle cose della  vita.

Festeggiateci se volete , ma fatelo per le cose giuste: perché ci tocca sopportare spesso la vostra immaturità e siamo sempre pronte a comprendere anche quando vi comportate come veri stronzi. Perché dimostriamo ogni giorno, una forza ed un coraggio che voi non riuscirete mai ad avere. E prima di regalarci una mimosa, vi prego, annusatela profondamente per almeno trenta secondi e domandatevi se a voi piacerebbe. No, non vi piacerebbe.

vecchiette
Chicca e Claudietti ed io quando saremo vecchie e ci avranno scagato tutti.

 

 

 

 

 

 

9 pensieri su “L’utero è mio e me lo festeggio io

      1. eh. Ci ho pensato un pò prima di scriverlo, son sincera, però quella sensazione lì di disagio, non la devo sentire io, è da lì che s’incomicia a far cambiar le cose, cambiando il pensiero. Per le altre faccio passare un po’ di tempo però.. poco alla volta 😉

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  1. Non ho capito la battuta triviale che hai ascoltato anche se la sua volgarità è evidente e quasi divertente… quasi perché in effetti c’è da piagne! Un post controcorrente 😉 Però le feste quelle poche che ci sono (altri Paesi ne hanno tre volte tanto!) Prendiamole per quel che sono, simboli, e ai simboli bisogna perdonare una certa sinteticità estrema, sta nell’intelligenza si chi li celebra guardare oltre la forma del simbolo che per sua natura è infinitesimale rispetto alla realtà che simboleggia 😉

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  2. Di battute del genere ne ho a pacchi,ma questa per la volgarità le batte tutte. La cosa difficile da comprendere per me è che la persona che l’ha pronunciata abbia anche una sua sensibilità dietro questa maschera agghiacciante che serve probabilmente a celare inadeguatezze ataviche. Sono d’accordo con te, ci vuole leggerezza ma nello stesso tempo dobbiamo combattere l’ipocrisia e non è facile stare in equilibrio tra queste cose! 🙂

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